L’Iss ha avviato il progetto Sorveglianza Passi che monitora le abitudini degli italiani alla guida: i dati riguardano il periodo 2022 e 2023.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità il 5% degli italiani si mette alla guida sotto l’effetto di alcol. Solo 1 su 3 indossa la cintura posteriore. I dati provengono dall’iniziativa Sorveglianza Passi dell’Iss, che ha diffuso le statistiche proprio in queste ore.
I numeri si riferiscono al biennio 2022 e 2023. Poco più di 5 intervistati su 100 hanno guidato sotto l’effetto dell’alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista (avevano assunto due o più unità alcoliche un’ora prima di mettersi alla guida). La quota di giovanissimi alla guida sotto l’effetto dell’alcol è leggermente più bassa che nel resto della popolazione ma rimane comunque preoccupante. Il rischio di incidenti stradali, infatti, è associato a questo comportamento è decisamente più alto quando legato alla giovane età.
Il 4% degli intervistati tra i 18 e i 21 anni ha dichiarato di aver guidato dopo aver consumato bevande alcoliche, rischiando oltretutto di incorrere in una sanzione certa poiché in questa fascia d’età la soglia legale di alcolemia consentita è pari a zero. Tra gli adulti intervistati, l’uso della cintura di sicurezza anteriore in automobile, è abbastanza diffuso, anche se non raggiunge la copertura totale richiesta dalla legge.
Prima del biennio 2020-2021 più di 8 intervistati su 10 dichiaravano di usare sempre la cintura anteriore viaggiando in auto come guidatori o come passeggeri sul sedile anteriore, dato che si conferma anche nel 2023. Di contro, l’uso della cintura posteriore è sempre stato molto meno frequente e fino al 2015 solo il 20% circa degli intervistati riferiva di indossarla sempre. Da quella data si inizia a osservare un trend in aumento, in tutte le aree del Paese e per tutte le fasce di età e sesso.
Nel 2023 questa quota è significativamente più alta e il 34% degli intervistati dichiara di usare sempre la cintura posteriore quando viaggia in auto. L’uso del casco in motocicletta/motorino sembra ormai una pratica consolidata: circa il 96% degli intervistati, che nei 12 mesi precedenti l’intervista hanno viaggiato su una moto come guidatori o passeggeri, dichiara di averlo indossato sempre.
Italiani alla guida, l’utilizzo dei seggiolini per i bambini
A partire dal 2011 la Sorveglianza Passi ha indagato anche l’utilizzo di seggiolini e/o adattatori per il trasporto in auto di bambini. Come proxy del “non utilizzo” o di un “utilizzo inadeguato” di questi sistemi, agli intervistati che dichiarano di vivere in famiglia con bambini fino a 6 anni di età viene chiesto se hanno difficoltà a farli sedere sul seggiolino o sull’adattatore. Nel biennio 2022-2023, circa 2 persone su 10 hanno riferito di avere difficoltà a far uso di questi dispositivi, di non utilizzarli affatto o perfino di non avere alcun dispositivo di sicurezza, pur viaggiando in auto.
Nelle Regioni meridionali questa quota raggiunge il 25% (vs 16% nel Centro e 12% nelle Regioni settentrionali). Il non utilizzo, o l’utilizzo “inadeguato” dei seggiolini/adattatori per il trasporto dei bambini in auto, è più frequente tra le persone socialmente svantaggiate, per bassa istruzione (22% vs 17% fra le persone con alta istruzione) o per difficoltà economiche (25% vs 16% fra le persone senza difficoltà economiche).