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Il 10% delle famiglie del sud Italia vive in povertà assoluta, allarme minori: i valori più elevati da 10 anni

L’Istat ha diffuso in queste ore i dati riguardanti la povertà assoluta in Italia: preoccupano i valori riguardanti i minori.

Oltre il 10% delle famiglie del Mezzogiorno d’Italia vive in povertà assoluta. 1,29 milioni i minori che vivono in tali condizioni: è il valore più elevato mai registrato da dieci anni a questa parte.

Il 10% delle famiglie del sud Italia vive in povertà assoluta (CANVA FOTO) – Notizie.com

Sono state diffuse in queste ore dall’Istituto Nazionale di Statistica le elaborazioni riguardanti la povertà nel nostro Paese riguardanti il 2023. I dati rifletterebbero sostanzialmente i valori del 2022 con una valutazione in più. Secondo l’Istat a “frenare” la povertà sarebbero stati i bonus del governo.

I bonus sociali per l’energia e il gas – ha fatto sapere l’Istituto in una nota – seppur fortemente ridimensionati nel 2023 rispetto al 2022 hanno contribuito a contenere la crescita della povertà. Si stima, infatti, che questa misura ne abbia ridotto l’incidenza di quattro decimi di punto rispetto ai sette decimi dello scorso anno”.

Nel dettaglio, lo scorso anno sono risultate in condizione di povertà assoluta poco più di 2,2 milioni di famiglie (8,4% sul totale delle famiglie residenti, valore stabile rispetto al 2022). E quasi 5,7 milioni di individui (9,7% sul totale degli individui residenti, come nell’anno precedente).

L’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 30,4%. Si è fermata invece al 6,3% per le famiglie composte solamente da italiani. L’incidenza di povertà relativa familiare, pari al 10,6%, è rimasta stabile rispetto al 2022. Si sono contate invece oltre 2,8 milioni di famiglie sotto la soglia.

In lieve crescita l’incidenza di povertà relativa individuale che arriva al 14,5% dal 14,0% del 2022, coinvolgendo quasi 8,5 milioni di individui. Nel 2023, si stimano poco più di 2,2 milioni di famiglie in povertà assoluta con un’incidenza, pari all’8,4% rispetto al totale delle famiglie residenti, sostanzialmente stabile rispetto al 2022. Nel complesso, sono in povertà assoluta quasi 5,7 milioni di individui, pari al 9,7% del totale degli individui residenti, come nell’anno precedente.

Nonostante l’andamento positivo del mercato del lavoro nel 2023 (+2,1% di occupati in un anno), registrato anche nei due anni precedenti, l’impatto dell’inflazione ha contrastato la possibile riduzione dell’incidenza di famiglie e individui in povertà assoluta. Nel 2023, la crescita dei prezzi al consumo è risultata, infatti, ancora elevata.

Rispetto al 2022 la condizione dei minori è rimasta stabile a livello nazionale

L’incidenza di povertà assoluta si è conferma alta anche tra le famiglie con un maggior numero di componenti. Ha raggiunto il 20,1% tra quelle con cinque e più componenti e l’11,9% tra quelle con quattro. Invariati anche i valori dell’incidenza delle famiglie di tre componenti (8,2%). Nel 2023, la povertà assoluta in Italia ha interessato oltre 1 milione 295mila minori (13,8% rispetto al 9,7% a livello nazionale).

L’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero (ANSA FOTO) – Notizie.com

L’incidenza è variata dal 12,9% del nord, al 15,5% del Mezzogiorno. Rispetto al 2022 la condizione dei minori è rimasta stabile a livello nazionale, con il valore più elevato dal 2014, ma si colgono segnali di peggioramento per i bambini da 7 a 13 anni del Centro (l’incidenza arriva al 13,9% dal 10,7%). Le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minori sono quasi 748mila, con un’incidenza pari al 12,4%.

Francesco Ferrigno:
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