Dal Libano si stanno rincorrendo voci su un presunto nuovo attacco di Israele all’Unifil: il Ministero ha parlato di lavori di ripristino.
Ore di confusione su quanto accaduto sul fronte libanese del conflitto in Medio Oriente, nelle vicinanze della base italiana sempre più monitorata.
Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha voluto smentire categoricamente la possibilità di un terzo attacco, in particolare alle alle basi italiane, di Unifil in Libano. In una nota si legge: “Le verifiche condotte sul campo confermano che non c’è stato nessun attacco. Sono attualmente in corso le attività relative ai lavori di ripristino dei manufatti precedentemente danneggiati”.
Quello che è stato definito come un intervento di riparazione si è reso necessario per i danni riscontrati nei giorni scorsi e con lo scopo centrale di andare a garantire la sicurezza e l’operatività delle strutture della missione. Tutte le operazioni sono state pianificate e sono in corso di svolgimento con il consenso di tutte le parti chiamate, fino a questo momento, in causa.
Un preciso messaggio è stato mandato anche ai giornalisti da Crosetto: “I media devono verificare accuratamente le notizie prima della loro diffusione, si deve evitare il propagarsi di notizie infondate che potrebbero generare preoccupazione”.
Grande confusione, di cosa si era parlato?
Si era parlato di un nuovo attacco alla base 1-31 nel sud del Libano e del fatto che i militari italiani non avrebbero abbandonato la base come richiesto direttamente da Israele. Nuovamente le strutture sarebbero state prese di mira con conseguente abbattimento di due muri di demarcazione.
Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è intervenuto anch’egli sul caso: “Quello che sta accadendo è davvero inaccettabile. Oggi abbiamo scritto di nuovo al Ministro degli Esteri israeliano. Aspettiamo che facciano l’inchiesta e, visto che ci sono delle prove inequivocabili che sono stati gli israeliani a colpire le basi Unifil, e stamattina c’è stato un altro incidente in una base in cui c’erano una settantina di soldati italiani, ribadisco che tutto questo è davvero inammissibile”.
La polemica arrivata fino in Cina
Quello che sembrava un nuovo attacco israeliano alla base italiana Unifil ha fatto il giro del mondo, con commenti anche dal Governo britannico. A dire la sua è stato Keik Starmer, che ha specificato di essere “inorridito per le notizie” di questo tipo di attacchi nel Libano del sud.
Risposte arrivano dalla Spagna dove il premier, Pedro Sanchez, ha sottolineato la volontà di chiedere alla comunità internazionale di andare a cessare quella che è l’esportazione di armi verso Israele affinché si parli di “violazione del diritto internazionale” dopo quella che viene considerata una vera e propria invasione del Libano. L’uomo ha specificato: “Il Governo spagnolo dallo scorso 7 ottobre non fa esportare nessun tipo di arma o materiale militare in Israele”.
Non si parla di questa situazione complessa solo in Europa, ma esplode la polemica anche in Cina dove arrivano pesantissime condanne verso Israele per l’attacco alla torre di osservazione dell’Unifil poi smentito. Quello che più ha preoccupato gli orientali sono le possibili evoluzioni legate dalla situazione. Mao Ning, Ministro degli esteri, ha specificato: “Qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una violazione molto grave del diritto internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza”.