Strage di Erba: nessuna prova. Olindo Romano e Rosa Bazzi sono i colpevoli. La richiesta di revisione del processo “è inammissibile”.
La richiesta di revisione per la strage di Erba, presentata nei mesi scorsi dalla difesa di Olindo e Rosa, non è ammissibile per mancanza di nuove prove. Nelle motivazioni con cui la Corte di Appello di Brescia ha respinto il ricorso, è scritto chiaramente che non sono emersi elementi utili per rifare il processo.
La richiesta è stata respinta a luglio e ora i giudici hanno messo nero su bianco il perché: è “inammissibile sotto il duplice profilo della mancanza di novità e della inidoneità a ribaltare il giudizio di penale responsabilità”, si legge. Per la Corte di Appello di Brescia presieduta da Antonio Minervini, i colpevoli della strage di Erba sono Rosa e Olindo e non esiste un “accanimento degli inquirenti” contro i due coniugi.
A LaPresse, l’avvocato che difende la coppia Fabio Schembri, annuncia un ricorso in Cassazione. “Si è data l’impressione di celebrare un processo, cosa che non c’è stata”, ha spiegato. “I giudici avrebbero potuto respingere direttamente le richieste di revisione con un provvedimento”.
La strage di Erba è avvenuta l’11 dicembre del 2006. Quel tragico giorno vennero uccisi Raffaella Castagna, il figlio di due anni Youssef, Paola Galli (madre di Raffaella) e la vicina di casa Valeria Cherubini. Olindo e Rosa sono accusati anche del tentato omicidio di Mario Frigerio, che si salvò dalla morte solo grazie a una malformazione alla carotide. L’uomo è deceduto successivamente, nel 2014.
Tutte gli elementi che sarebbero inammissibili
I giudici hanno scritto che una valutazione tecnico-scientifica diversa di elementi già noti, potrebbe essere possibile solo se fondata su “nuove acquisizioni scientifiche tali da fornire risultati non raggiungibili con le metodiche in precedenza disponibili”. Tutte le prove su cui si fondano le sentenze di condanna dei coniugi sono state “smontate” dalla difesa.
Per la magistratura, Mario Frigerio era lucido al punto da indirizzare i soccorsi verso la moglie. E aveva riconosciuto il suo aggressore in Olindo Romano senza indugiare. Ma per la difesa presieduta da Fabio Schembri, il nome di Olindo sarebbe stato “suggerito” in ospedale, quando fu ascoltato dai carabinieri. Ma in fase dibattimentale Frigerio ha ribadito il nome di Olindo.
L’ultima prova contestata dai legali della coppia è la traccia di sangue nella Seat Arosa. Dalle foto non è visibile, ma per i giudici è visibile l’effetto bagnato per l’aspersione del Luminol. Ed è “escluso che il reperto possa essere stato erroneamente inserito tra quelli prelevati con la vettura o confusi con altri. La tesi di un inserimento doloso è fantasiosa”.
Ancora una volta i magistrati escludono la tesi sempre ipotizzata che la strage di Erba sia avvenuta nell’ambito di un giro di droga. Questo movente, scrivono, “è stato invano approfondito nella prima fase delle indagini e non ha trovato alcun riscontro”. Infine, i giudici scrivono che Rosa e Olindo hanno confessato e le loro confessioni sono state “spontanee, coerenti e non indotte da suggerimenti o altro”. Poi però “ritrattate senza alcuna ragione o prova convincente”.
“Si ricorre in Cassazione per vizi di legittimità e vizi procedurali”, ha dichiarato Schembri. “E riteniamo che rientriamo del tutto in questo contesto”.