Il 7 ottobre di un anno fa sarà ricordato come uno dei momenti più tragici della storia recente per l’attacco di Hamas a Israele.
In un solo giorno morirono quasi 1200 persone tra civili israeliani, soldati e membri delle forze dell’ordine mentre 250 persone furono rapite e portate come ostaggi nella Striscia.
L’attacco era coinciso con la festa ebraica del Simchat Torah e del Sukkot, proprio per questo il popolo israeliano si fece cogliere totalmente di sorpresa. Subito dopo l’attacco Netanyahu, primo ministro israeliano, convocò una riunione d’emergenza e l’IDF aveva annunciato l’operazione di risposta dal nome Operazione Spade di Ferro.
Indimenticabile sarà il messaggio in cui Netanyahu dichiarò lo stato di guerra e l’emergenza per le aree al confine con Gaza per 80 chilometri. Ciò diede il via a un conflitto che va avanti ancora oggi a un anno di distanza da quel 7 ottobre 2023.
I numeri sono impietosi e tragici, ci parlano di oltre 40mila morti a Gaza, il 60% dei campi è stato poi reso inservibile fermando anche le produzioni. Attacchi che hanno portato la maggior parte dei 2,3 milioni di abitanti della Striscia di Gaza a fuggire dalle proprie abitazioni.
Un anno dall’attacco di Hamas a Israele, parla Giorgia Meloni
L’Italia non può rimanere indifferente di fronte a questa terribile situazione. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso il suo dolore per quanto accaduto in occasione della: “Oggi è un giorno di lutto e dolore a un anno dall’orribile pogrom perpetrato da Hamas che ha portato all’uccisione di 1.200 persone e al rapimento di oltre 240 ostaggi, è doveroso esprimere vicinanza e sostegno al popolo di Israele e ribadire il rifiuto di ogni forma di antisemitismo, di cui purtroppo si hanno numerosi segnali in tutta Europa”.
La premier ha specificato poi: “Devastazione e sofferenza stanno continuando a incendiare il Medio Oriente, e le migliaia di vittime innocenti richiamano la coscienza di tutti”. Sottolinea l’obbligo a far tacere le armi e a mettere in campo la diplomazia per arrivare al rilascio degli ostaggi e a trovare una soluzione stabile e che sia rispettosa dei diritti umani. L’obiettivo, da tutte le parti, deve essere una pace stabile e duratura in grado di porre fine a inaccettabili sofferenze di civili incolpevoli”.
Lega e Fratelli d’Italia uniti con la Meloni
Lega e Fratelli d’Italia seguono le parole di Giorgia Meloni, per una pace definitiva e compiere azioni in grado di evitare che la situazione degeneri ulteriormente.
È così che ha parlato Paolo Formentini della Lega: “Un anno dopo ricordiamo chi ha perso la vita trucidato, torturato, stuprato e chi è stato rapito ed è ancora nelle mani di Hamas. La Lega non dimentica la strage compiuta dai terroristi islamici. Israele fronteggia una minaccia esistenziale da parte di terroristi che hanno come unico obiettivo distruggerlo. Toccante è stato ieri il ricordo di Matteo Salvini a Pontida. Volti di militanti leghisti scomparsi e vittime dell’ignobile attacco di un anno fa scorrevano sul video, consapevoli che siamo tutti parte di un’unica comunità sotto attacco”.
Una riflessione interessante arriva anche da Paola Mancini di Fratelli d’Italia: “In 12 mesi il seme della violenza ha dato tragici frutti. Dal 7 ottobre dello scorso anno non c’è stato giorno senza immagini e notizie che ci abbiano addolorato. Tutto rischia di venire schiacciato da un odio che è senza fine“. Questi aggiunge che la prima necessità è di concorrere al ristabilire il diritto alla vita e alla pacifica convivenza tra le persone in quello che deve essere il rispetto delle convenzioni internazionali.
Parla anche l’opposizione: aprendo un dibattito
Il capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, Stefano Graziano, ha detto la sua, specificando: “Il 7 ottobre è la giornata purtroppo simbolo di strage e orrori. 1200 persone uccise da Hamas un anno fa, ma Hamas non è la Palestina. È inaccettabile quello che sta accadendo e chiediamo un immediato cessate il fuoco. Dobbiamo fermare questi crimini di guerra rafforzando l’azione diplomatica dell’Italia e dell’Ue. Dobbiamo costruire i presupposti per una pace duratura. Il Governo italiano deve essere protagonista di questo cambiamento verso la pace”.
Così il partito democratico apre un dibattito e se le versioni lette sopra da parte della fazione opposta condannano Hamas, qui si fa tutto per sottolineare, in maniera più accentuata, i dolori anche dei palestinesi. Graziano scende in campo sottolineando che Hamas non è la Palestina e cercando di tornare anche sugli attacchi di Israele che, seppur assolutamente non giustificati, non sono stati citati oggi dalla controparte.
La speranza di un futuro migliore
Dal primo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele, l’obiettivo è quello di trovare una rinnovata pace in tutto il mondo. Non solo in Medio Oriente, ma anche in Ucraina. La ricorrenza di oggi 7 ottobre è stata usata da tutta Europa, e anche dall’Italia, come spunto per sensibilizzare sull’importanza della pace.
Dall’opinione pubblica di tutto il mondo arriva la richiesta di un cessate il fuoco. Centinaia di operatori umanitari sono impegnati sui fronti di guerra per aiutare la popolazione civile.