Chiara Ferragni, le parole dell’avvocato: “Potremmo chiedere interrogatorio dai pm, con loro terremo un confronto aperto”.
Non è escluso che Chiara Ferragni venga interrogata su sua richiesta dai pubblici ministeri, per dare la sua spiegazione in merito alle accuse nell’ambito dell’inchiesta su pandoro e uova di Pasqua.
L’obiettivo è ribadire che si è trattato di un “errore di comunicazione”, come la stessa imprenditrice digitale aveva già spiegato quando i caso era appena scoppiato, in un video sui social. Ieri, venerdì 4 ottobre, la Procura di Milano ha chiuso le indagini per truffa aggravata nei suoi confronti.
Chiara Ferragni dovrà rispondere delle accuse insieme con l’allora braccio destra Fabio Maria Damato e altre due persone per i casi pandoro e uova di Pasqua. Ora, la linea difensiva diventa sempre più chiara. “Con i pubblici ministeri terremo un confronto aperto”, ha spiegato l’avvocato Giuseppe Iannaccone, che difende l’ex moglie di Fedez insieme con il collega Marcella Bana.
“Non escludo un confronto personale da parte di Chiara”, ha aggiunto il legale. Il confronto con i pubblici ministeri che potrebbe servire ai difensori dell’imprenditrice digitale di ottenere una richiesta di archiviazione.
Di cosa è accusata Chiara Ferragni
Secondo i pm di Roma, i consumatori sarebbero stati danneggiati con informazioni fuorvianti nella campagna per la vendita del pandoro e delle uova di Pasqua. Ciò avrebbe generato un profitto con patrimoniale, derivate dal ritorno di immagine legato alla prospettata attività benefica.
Chiara Ferragni, se rinviata a giudizio, rischierebbe un processo. I suoi legali confidano che “presto verrà acclarata la sua innocenza”. Lo stesso avviso di conclusione delle indagini è stato notificato anche a Fabio Maria Damato, Alessandra Balocco e Francesco Cannillo.
Come tutti ricorderanno, i fatti riguardano le operazioni commerciali Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni a Natale 2022. E Uova di Pasqua Chiara Ferragni Sosteniamo i Bambini delle Fate, nel 2021 e nel 2022.
Secondo la Procura, che ha coordinato le indagini della Guardia d Finanza di Milano, le indagini hanno permesso di “ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazione di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine di collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche”.
Per quanto riguarda la vicenda Balocco, il contratto tra la società dei pandori e Chiara Ferragni è stato sottoscritto il 21 novembre, per un corrispettivo di 1 milione e 75mila euro. Il costo medio del pandoro era di 9,37 euro a confezione (quello normale costa 3,68 euro). Da quanto emerso nella campagna promozionale, il ricavato sarebbe servito a finanziare la ricerca dell’ospedale Regina Margherita di Torino.
Secondo la Procura, il versamento di 50mila euro sarebbe stato versato dall’ospedale e non ci sarebbe una correlazione tra la vendita dei pandori e questo versamento. In totale sono stati venduti 362.577, per un importo di 2 milioni di euro.
Per quanto riguarda le uova di Pasqua invece, il contratto è stato sottoscritto il 3 febbraio 2021 tra Cerealitalia-Id spa e Fenice srl e Sisterhood. Nel 2022 con Fenice e Tbs Crew. Chiara Ferragni, per un corrispettivo di 400mila euro per la prima campagna e 750mila euro per la seconda, avrebbe dovuto pubblicizzare le Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate.
Anche in questo caso l’azienda produttrice avrebbe versato all’associazione 1000 euro al mese il primo anno e 2mila al mese per il secondo. E anche in questo caso “nessun legame sussisteva tra tale pagamento e i profitti derivanti dalla vendita del prodotto”. Il guadagno totale per la vendita delle uova ammonterebbero a 5.665.177,24 ed 7.459.310,21 euro.