L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha diffuso i dati in merito alla circolazione del virus Dengue in Italia: sono quasi 600 in casi.
Sono ormai quasi 600 i casi confermati di Dengue in Italia. A confermarlo è stato nelle scorse ore l’Istituto Superiore di Sanità che ha pubblicato l’aggiornamento settimanale, riferito solo a questo virus, del bollettino della sorveglianza. Nello specifico, i casi confermati sono saliti a 572, di cui 130 autoctoni.
Il focolaio principale è stato localizzato nelle Marche. In ogni caso, nell’ultima settimana si è registrato un calo del 93% dei casi segnalati rispetto a quella precedente. La malattia del virus Dengue (Denv) viene trasmessa all’uomo, che rappresenta l’ospite principale, attraverso la puntura di zanzare infette. Determina solo in alcuni casi conseguenze gravi, ma può presentarsi in forma asintomatica o con sintomi come febbre e mal di testa. Negli ultimi giorni a Fano, proprio nelle Marche, è scattato l’allarme con 105 casi confermati e 14 probabili. Si tratterebbe di casi autoctoni: l’infezione è dunque avvenuta in Italia.
Ieri si è tenuta una riunione tra gli esperti del Ministero della Salute, la Regione Marche, il Centro nazionale sangue, il Centro nazionale Trapianti, il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss, il Centro di Referenza Nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali (Cesme). È stato riferito che “l’area con i casi positivi non sembra si stia estendendo, ma che resti sempre confinata all’area di Fano”. La situazione è dunque monitorata con attenzione ma sotto accusa ci sono le attività di disinfestazione.
Il Comune dovrà effettuare nuove operazioni su larga scala, facendo fronte a “criticità che devono ancora essere ben identificate”. I trattamenti larvicidi nelle caditoie di aree pubbliche non sarebbero stati simultanei in tutta l’area urbana. Ma sono stati condotti in modalità spot in base all’insorgenza di nuovi casi. Inoltre tra le criticità emerse risulterebbe la valutazione dell’efficacia delle disinfestazioni. A volte condotte in condizioni ambientali non ottimali per la conformazione del territorio e per le condizioni meteorologiche.
Il sindaco di Fano Luca Serfilippi ha assicurato l’avvio di una disinfestazione estesa su tutta l’area urbana, coprendo i centri abitati della città per tre notti consecutive. “Non possiamo vincere questa battaglia solo con gli interventi pubblici. – ha spiegato il primo cittadino – Gran parte del territorio è costituito da aree private, dove il Comune non può intervenire direttamente. È essenziale che tutti facciano la loro parte“.
Dengue, ipotesi carenze nella disinfestazione
Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria presso il Ministero della Salute, ha raccomandato due azioni. Ossia un’azione individuale da parte dei cittadini, che devono usare repellenti ed evitare ristagni di acqua, e una di sistema. Operazioni che devono esser fatte dai comuni, attraverso la manutenzione degli spazi verdi, evitando la formazione di acquitrini e facendo continue disinsettazioni. Infine, per evitare che aedes aegypti, la zanzara responsabile della trasmissione della Dengue possa arrivare in Italia, sono state date indicazioni precise ad aeroporti e porti su come effettuare disinsettazione, senza che questa possa recare danno nei passeggeri e né al personale.
L’Iss ha comunque fatto sapere che dal 1 gennaio al 1 ottobre 2024 al sistema di sorveglianza nazionale risultano 572 casi confermati di Dengue (442 associati a viaggi all’estero e 130 casi autoctoni, età mediana di 43 anni, 49% di sesso maschile e nessun decesso). Casi sporadici e focolai più limitati di infezione autoctona da Denv di tipo 1, 2 e 3 sono stati segnalati in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Abruzzo e Toscana. Le indagini epidemiologiche in corso, al 1 ottobre 2024, non hanno mostrato evidenze di collegamenti epidemiologici/microbiologici tra loro o con i casi segnalati dalla Regione Marche.