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Pestaggi, estorsioni e ‘ndrangheta, il patto criminale: arrestati i vertici delle curve del Milan e dell’Inter

Polizia e finanza, coordinate dalla Dda, hanno effettuato un blitz che ha portato all’arresto dei vertici delle tifoserie di Milan ed Inter.

Pestaggi dentro e fuori dallo stadio, estorsioni e richieste di pizzo agli ambulanti. Sullo sfondo, l’ombra della criminalità organizzata, della ‘ndrangheta calabrese in particolare. C’è tutto questo nel blitz che all’alba di oggi ha portato all’arresto di 19 appartenenti ai vertici delle tifoserie di Milan ed Inter. 16 persone sono finite in carcere e 3 ai domiciliari, mentre sarebbero oltre in totale oltre 50 gli indagati destinatari di decreti di perquisizione.

Il patto criminale: arrestati i vertici delle curve (POLIZIA DI STATO FOTO) – NewNotizie.it

Tutti sono indagati a vario titolo, per associazione per delinquere con l’aggravante mafiosa, estorsione, false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, accesso abusivo a sistemi informatici, lesioni, percosse, rissa e resistenza a pubblico ufficiale.

L’operazione è stata effettuata dagli uomini della polizia di stato e dai militari della guardia di finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Milano. In campo gli agenti del Servizio centrale operativo (Sco) della Direzione centrale anticrimine della polizia, della squadra mobile, del Servizio centrale investigazioni criminalità organizzata (Sisco) di Milano e del Gico delle fiamme gialle. L’inchiesta ha di fatto “decapitato” i capi ultrà delle curve di Inter e Milan.

Le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza firmata dal gip Domenico Santoro, su richiesta della Procura del capoluogo lombardo. L’indagine è stata portata avanti dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, coordinati dal procuratore Marcello Viola e dall’aggiunta Alessandra Dolci. Tra gli arrestati della curva dell’Inter anche Andrea Beretta, già in carcere a San Vittore per l’omicidio di Antonio Bellocco. Il delitto è avvenuto nella mattinata del 4 settembre scorso a Cernusco sul Naviglio. In manette anche Marco Ferdico e il nuovo reggente della curva Renato Bosetti.

Tra le fila rossonere, invece, ci sono Luca Lucci, celebre per la foto con Matteo Salvini, Christian Rosiello, il bodyguard di Fedez (estraneo ai fatti). Rosiello è stato protagonista del presunto pestaggio del personal trainer Cristian Iovino in una discoteca. Indagato anche Islam Hagag, conosciuto come “Alex Cologno”, anche lui amico del rapper milanese. Con ogni probabilità magistratura e forze dell’ordine hanno accelerato sull’inchiesta proprio a causa del gravissimo fatto di sangue avvenuto il 4 settembre all’esterno di una palestra frequentata dagli ultras nerazzurri.

A perdere la vita, secondo le ricostruzione delle autorità, per mano di Beretta, è stato Antonio Bellocco, 36 anni, considerato l’erede dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta radicata a Rosarno, in Calabria, ma con propaggini anche nel nord Italia. Bellocco aveva precedenti per associazione a delinquere: era stato condannato in maniera definitiva a 9 anni di reclusione. Era il nipote di Umberto ed il figlio di Giulio Bellocco. Morto nel gennaio scorso nel carcere di Opera dove si trovava detenuto in regime di 41 bis.

Blitz contro le tifoserie di Inter e Milan, l’ombra della criminalità

Le propaggini dei Bellocco erano emerse nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Reggio Calabria già nel 2015. In quell’occasione sono stati sequestrati tra le province di Reggio Calabria, Mantova e Brescia beni riconducibili alla cosca di Rosarno per oltre 4 milioni di euro. Il 29 ottobre 2022 è stato invece ucciso Vittorio Boiocchi, 69enne, anch’egli capo ultrà dell’Inter. L’omicidio è avvenuto in via Fratelli Zanzottera nel corso di un agguato.

Tornando al blitz di questa mattina, sarebbe emersa nell’indagine una sorta di alleanza tra le due curve per la gestione di traffici illeciti. Nel mirino i servizi di catering nello stadio San Siro ed estorsioni nei confronti degli ambulanti che vendono panini e cibo nei pressi della struttura sportiva milanese.

Francesco Ferrigno:
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