La madre di Leonardo Da Vinci non era italiana: un documento appena scoperto rivela la provenienza di Caterina.
Quando si parla di grandi menti italiane viene subito in mente Leonardo Da Vinci, scienziato, inventore, artista e legittimamente considerato uno dei più grandi geni dell’umanità. Leonardo Da Vinci è nato il 15 aprile 1452 ad Anchiano, una frazione del comune di Vinci, a poca distanza da Firenze. Il celebre scienziato venne alla luce grazie alla relazione illegittima tra il notaio Piero da Vinci, all’epoca 26enne, e Caterina Di Meo Lippi, che finora era ritenuta una donna d’estrazione sociale modesta. Ma un documento scoperto all’Archivio di Stato di Firenze ha fatto emergere una verità completamente differente.
L’aspetto più interessante di questa scoperta è infatti che Leonardo Da Vinci era italiano solo per metà. Il professor Carlo Vecce, filologo e storico del Rinascimento oltre che docente all’Università di Napoli ‘L’Orientale’, ha dedicato diversi decenni alle ricerche sulla vita di Leonardo, in particolar modo sulle sue opere.
Proprio il docente è riuscito a scoprire un dettaglio sulle origini di Leonardo Da Vinci che rivela una provenienza non italiana da parte di madre. Carlo Vecce, nel presentare il suo primo romanzo ‘Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo’, ha infatti evidenziato che il documento scoperto all’Archivio di Stato di Firenze rivela che la madre del genio del Rinascimento era una principessa dei Circassi, una popolazione del Caucaso.
Il percorso di Caterina: da schiava a madre di Leonardo
Caterina, madre di Leonardo, era figlia di Jacob, un principe che governò uno dei regni situati sugli altopiani delle montagne settentrionali del Caucaso. Molto probabilmente Caterina è stata rapita dai Tartari e fatta schiava. In seguito la principessa dei Circassi è stata rivenduta ai veneziani ed è successivamente giunta a Firenze.
Una verità che in realtà era stata già parzialmente svelata, dato che da qualche tempo l’ipotesi che Caterina fosse una schiava sembrava prendere corpo. Ora il documento ritrovato dal professor Vecce, datato Firenze 2 novembre 1452, sembra confermare questo scenario.
Caterina è stata liberata dal suo status di schiava grazie alla sua padrona, Ginevra D’Antonio Redditi, moglie di Donato di Filippo di Salvestro Nati: il documento rinvenuto dal docente è proprio l’atto di liberazione. Il rogito parla chiaro: Caterina viene individuata come ‘filia Jacobi eius schiava seu serva de partibus Circassie’ e l’autografo che compare sull’atto è proprio quello di Piero da Vinci, padre di Leonardo, all’epoca neonato (aveva circa sei mesi).
Leonardo Da Vinci aveva anche un fratellastro
Sempre il professor Vecce ritiene che Caterina sia giunta a Firenze proprio grazie al marito di Ginevra D’Antonio Redditi, un avventuriero che aveva al suo servizio un vasto numero di schiave, comprese quelle provenienti dall’Oriente.
E non è tutto, perché quasi certamente Leonardo Da Vinci aveva anche un fratellastro, dato che in altri documenti dell’Archivio di Stato di Firenze è emerso che la madre del genio nel 1450 risultava già una “balia che allattava”. Il docente non esclude che Leonardo abbia anche potuto conoscere il suo fratellastro.