Vi ricordate l’uomo del futuro? Ebbene, potrebbe essere molto più vicino di quanto possiamo immaginare. E anche in questo caso Chiara Ferragni ha mostrato tutta la sua “avanguardia”.
Che Sanremo sia diventato un palco dal quale lanciare messaggi sociali e social ormai sembra un meccanismo abbastanza consolidato da esser diventato intrinsecamente stucchevole. Tuttavia, questo è lo show e si rispetta nel bene e nel male, proprio come canta Madame. Quello che resta però, come accade nella maggior parte dei casi in realtà, sono più gli effetti collaterali e imprevedibili, un po’ come Blanco e Fedez, capaci di generare riflessioni più dei cosiddetti momenti di riflessione forzati.
Ebbene, in una sorta di riflessione nella riflessione, proprio mentre Chiara Ferragni parlava alla sua versione bimba che ce l’ha fatta malgrado tutto, c’è stato chi è andato oltre il messaggio cercando un altro messaggio, un’associazione che sapesse più di eternità e primordialità di un corpo nudo disegnato su tessuto, e a proposito di corpo, c’è stato un dettaglio, non contemplato, che è risaltato più di altri.
Nelle inquadrature laterali infatti, mentre l’influencer leggeva la sua lettera, molti hanno notato proprio la gobba di Chiara Ferragni. Mica male penserete, anche lei è umana e ha piccole imperfezioni che la caratterizzano e la rendono diversa dagli altri. E fin qui tutto più che giusto, anzi è pure molto bello fare di alcune debolezze una virtù. Tuttavia, ciò che emerge, anche in questo caso, è che la Ferragni non è “umana” come la intendiamo noi, lei infatti vive già nel futuro.
La gobba del futuro
Su Twitter molti hanno scritto come la gobbetta di Chiara Ferragni sia una conseguenza naturale delle ore e ore passate al telefono e sui social e considerando come lei sia la pioniera dei social, è normale che lo sia anche dell’uomo del futuro, quello contemplato, immaginato e studiato oggi in base alle nostre abitudini e azioni di vita quotidiana che plasmano il nostro corpo senza che ce ne rendiamo effettivamente conto.
Nello specifico, infatti, secondo la scienza nel futuro l’uomo avrà la gobba, il cervello più piccolo e delle mani ad artiglio. E non potrebbe essere diversamente. Si tratta di un costante e lento processo di evoluzione a causa del o grazie al quale (dipende dai punti di vista) l’uomo oggi è quello che è. Ma perché, invece, si ipotizza che nel futuro la gobba e la mano ad artiglio saranno caratteristiche pregnanti dell’essere umano?
Tutta “colpa” della tecnologia. Con l’avvento di Internet, degli smartphone e poi dei social, passiamo in realtà la maggior parte del tempo curvi e piegati. Che sia per lavoro o per svago, sia il cellulare che il computer influiranno enormemente sulla nostra condizione psicofisica. E così, tra 1000 anni, gli uomini e le donne del futuro saranno il frutto del capo chino e della mano sempre e comunque col telefono in mano per scrivere messaggi o scrollare più velocemente la home di Instagram o TikTok. Ma i primi segni dell’avanguardia calcano già il palco dell’Ariston.