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Non vedremo mai più le stelle? | La “spazzatura spaziale” è un problema sempre più urgente

Fra satelliti in decomposizione e satelliti in arrivo, il cielo sarà talmente caotico e pieno di “spazzatura spaziale” che la possibilità per gli astronomi di effettuare ricerche sulla vita extraterrestre e osservare le stelle sarà totalmente compromessa

L’emergenza rifiuti che ha colpito il mondo intero potrebbe non interessare solo il pianeta Terra, ma anche lo spazio.

Cielo stellato e spazzatura – NewNotizie.it

È quanto emerge da una ricerca condotta dalla Royal Astronomical Society, l’Agenzia spaziale del Regno Unito, la quale ha lanciato un importantissimo allarme sulla necessità di discutere circa la regolamentazione dell’invio in orbita di nuovi satelliti. 

Ciò che emerge dagli ultimi studi, infatti, è la pericolosissima quantità di detriti spaziali che si generano dai satelliti in decomposizione e dal possibile impatto con quelli nuovi.

Ma non solo.

Ciò che desta preoccupazione è anche il fatto che l’enorme quantitativo di satelliti, contando quelli nuovi e quelli in disuso, andrà a generare una forma di “inquinamento” talmente importante nello spazio da rendere impossibile l’osservazione di altri pianeti e, dunque, di nuova forme di vita extra-terrestre.

Ci sono troppi satelliti in orbita: ecco gli enormi problemi che creerà la “spazzatura spaziale”

Negli ultimi anni, come si legge in un interessante articolo realizzato dal The Sun, c’è stato un aumento di ben 4 volte superiore del numero di satelliti lanciati in orbita attorno alla Terra.

Solo SpaceX, ad esempio, prevede di mandare in orbita ben 44mila nuovi satelliti per il progetto di Internet Starlink.

Questo sta comportando una serie di problemi non indifferenti.

In primis le evidenti striscie di luce create dai satelliti che passano dinanzi ai telescopi rendono estremamente difficoltosa l’attività di osservazione degli astronomi.

Un’altra problematica emersa, poi, riguarda il fatto che i satelliti Internet possono interferire con i radiotelescopi, inficiandone l’attività.

Ma non finisce qui.

Fra i problemi contingenti più pericolosi uno riguarda i movimenti imprevedibili di alcuni satelliti che sono stati registrati nell’ultimo periodo.

Recentemente, infatti, LeoLabs, una società specializzata nel monitoraggio satellitare e nel rilevamento delle collisioni, ha individuato un potenziale incidente tra fra due satelliti sovietici inattivi, il corpo di un razzo e un satellite spia defunto.

Lo scontro è stato evitato per poche decine di metri, ma qualora fosse avvenuto le conseguenze sarebbero state importantissime.

Nello scenario peggiore, infatti, lo scontro avrebbe potuto generare migliaia e migliaia di detriti spaziali.

Un satellite in cielo – NewNotizie.it

L’allarme sulla diminuzione delle capacità di osservazione nello spazio arriva anche da Tony Tyson, professore di Fisica e Astronomia presso l’Università degli Studi della California, secondo cui entro il 2030 le stelle visibili saranno al minimo e che il cielo sarà colmo di satelliti in movimento.

Ed è proprio su questo tema che l’Agenzia spaziale del Regno Unito, assieme al Dipartimento per le Imprese, ha indetto un convegno la scorsa settimana per discutere circa la possibilità, o per meglio dire l’urgenza, di introdurre una regolamentazione.

Robert Massey, vicedirettore esecutivo della RAS, ha affermato che il mondo sta vivendo e andrà sempre più incontro a un cambiamento radicale dell’uso dello spazio, con centinaia di migliaia di satelliti che finiranno in orbita da qui a pochi anni.

In tal senso, avverte l’esperto, rilevare segnali da altre civiltà diventerà man mano sempre più difficile qualora il cielo dovesse diventare sempre più rumoroso e disordinato.

In questo senso le problematiche sono già visibili.

L’osservatorio di Vera Rubin in Cile, ad esempio, sta già affrontando grandi sfide in tal senso in vista dell’inizio del suo rilevamento decennale.

Un radar spaziale- NewNotizie.it

I primi test hanno infatti dimostrato che il 40% dei fotogrammi del telescopio subirà impatti e alterazioni durante le osservazioni che saranno effettuate nelle ore del crepuscolo.

Anche i telescopi nello spazio come l’Hubble stanno soffrendo di un’eccessiva saturazione al passaggio dei satelliti riflettenti.

E il problema vero comparirà quando tutti i satelliti in orbita inizieranno il loro percorso di decomposizione.

Come chiarito dall’esperto di satelliti Ken MacLeod, infatti, sarà davvero pericoloso quando questi satelliti in decomposizione cadranno fuori dall’orbita per poi generare “sfere di fuoco al rientro”.

Un problema che non potrà essere ignorato ancora a lungo, soprattutto alla luce delle attuali stime che calcolano 16mila satelliti prossimi alla decomposizione.

Martina De Marco:
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