È morta a 64 anni Lisa Loring, la Mercoledì “originale” della serie la “Famiglia Addams”. Ma quali sono le affinità e le divergenze con la nuova versione made by Tim Burton?
Prima di Jenna Ortega e il fenomeno mondiale di Mercoledì Addams, divenuta subito l’idolo di tutti gli pseudo misantropi a favor di social e balletti virali su TikTok, e prima ancora di Cristina Ricci e della sua iconica rappresentazione dell’odio e del disprezzo nella sua forma più pura e sincera, nel 1964 Mercoledì in realtà era solo una tenera bambina con le lunghe trecce nere che, malgrado tutto, ispirava dolcezza all’interno della sua strampalata famiglia, in una società fortemente plastica, posata, poco incline allo scandalo e votata a salvare le apparenze sopra ogni cosa.
A interpretare quella bambina nella serie originale de La famiglia Addams – il primo live action dei cartoni animati del New Yorker di Charles Addams – è stata Lisa Loring a soli 6 anni che è venuta a mancare oggi all’età di 64 anni a causa di un ictus, come ha spiegato ‘Deadline’. Laure Jacobson, amica dell’attrice, ha annunciato su Facebook la sua morte: “Quattro giorni fa ha subito un grave ictus causato dal fumo e dall’ipertensione. Aveva il supporto vitale da 3 giorni. Ieri la sua famiglia ha preso la difficile decisione di rimuoverlo e lei è deceduta ieri notte”, ha spiegato sempre l’amica sui social.
Lisa Loring dal 1964 al 1966 e per un totale di 64 episodi, insomma, è stata per molto tempo l’unico volto di Mercoledì Addams che col tempo si è arricchito di altre interpretazioni anche abbastanza distanti rispetto al personaggio originale portato in scena da una piccolissima Loring. Ma quali sono le differenze tra il primo live action e la serie Netflix targata Tim Burton?
Loring, Ricci e Ortega: una sola Mercoledì per tre donne
Come dicevamo prima, la differenza tra la Mercoledì portata in scena da Lisa Loring e quelle poi interpretate sia dalla Ricci che dalla Ortega riguardano soprattutto l’età. Se la versione di Lisa Loring è una bambina alla fine graziosa e tenera appassionata di giochi macabri, col tempo la stessa piccolina cresce per diventare un’adolescente macabra, anticonformista e fortemente femminista. Ma non solo.
Se le trecce nere e il vestito total black passano inosservate, con la Mercoledì di Tim Burton l’immagine riflette non solo lo stato d’animo della protagonista, ma diventa un marchio di fabbrica, un simbolo di unicità che demarca la linea, nemmeno troppo sottile tra gli altri e lei stessa. Dotata di una grande sagacia e intelligenza, se nel 1964 questa dote non viene sviluppata appieno, proprio perché si tratta pur sempre di una bambina di 6 anni, da adolescente Mercoledì sprigiona tutto il suo potenziale. Aspetto questo che la pone in netto contrasto col resto della sua famiglia.
Insomma, se gli altri componenti della famiglia Addams è come se fossero nati “strani” accettando passivamente il loro destino, Mercoledì non solo lo fa suo, ma lo rivendica fieramente con la sua espressione fiera e cupa. E malgrado nella serie di Tim Burton un tributo alla Loring diciamo pure come venga fatto, si vede infatti una piccola bambina di 6 anni anche nella serie, la differenza più grande di tutte che in qualche modo demarca una versione di Mercoledì 3.0 riguarda i poteri speciali.
L’eroina gotica di Burton, infatti, possiede doti psichiche che le permettono di vedere il passato e il futuro toccando una persona o un oggetto. I suoi poteri, però, si manifestano all’improvviso, senza che possa controllarli e questo le causa non pochi problemi, ma la aiuteranno anche a indagare su una serie di omicidi che colpiscono la cittadina di Jericho. Insomma, niente più giochi tetri e innocenti per Mercoledì e nemmeno rivendicazione in toto della sua persona rispetto al ruolo della donna nella società. La nuova Mercoledì, infatti, è all’insegna del paranormale e anche la tristezza e l’astio sembrano essere scomparsi del tutto.