Mi chiedo da anni perché ci interessiamo della vicenda della Famiglia Reale inglese.
Me lo chiedo più o meno da quando ci siamo trovati a scriverne con discreta costanza, notando che i pezzi in merito erano tra i più gettonati.
All’inizio della sua storia, su NewNotizie scrivevamo di Uomini e Donne, di Anticipazioni Uomini e Donne, e mi chiedevo anche allora perché fosse così di grande interesse il tema.
E se circa le suddette anticipazioni, grazie all’incredibile numero di view che i pezzi ottenevano, mi resi conto che il programma condotto da Maria De Filippi rappresentava un fenomeno di costume che sin lì avevo ignorato ma che non era da ignorare perché rappresentante di una fetta d’Italia, circa le notizie legate alla Famiglia Reale continuo a non comprendere: cosa ci interessa a noi delle vicende di una famiglia distante migliaia di chilometri, culturalmente e spazialmente? Perché ce ne intereessiamo, dopo aver scelto nel 1945 che noi i nostri, di reali, non li volevamo più?
Harry, povero Harry
E nel seguire controvoglia le vicende della Royal Family, da tempo seguo le vicende del povero Harry.
Lungi dal voler ledere la maestà di nessuno, il figlio minore di Carlo e Diana è sempre stato lo sfigatello della famiglia.
Ricordo quando ero più giovane (e lo era anche lui) come i giorrnali lo chiamassero Harry Pot Head (facile gioco di parole) per una presunta passione per la cannabis sativa.
D’altra parte, è sempre stato tenuto poco in considerazione, se non proprio per gli eventuali comportamenti sopra le righe.
Il fratello bello (fino ad aver perso il pelo) era William, erede al trono dopo Carlo (divenuto Re a 75 anni, dopo una vita all’ombra della Regina Elisabetta).
Chi è davvero Harry, duca di Sussex?
Su di lui l’infamante ipotesi di essere il figlio illegittimo di Carlo e la necessità di dimostrare sempre di esserci, perché – nonostante il vistoso capello rosso rosso – sembra che nesuno si accorga lui.
Ha dovuto fare interviste, accusare di razzismo il proprio environment, ha dovuto pubblicare una autobiografia immensa piena di dettagli un po’ sfigatelli, Spare (che significa, letteralmente, “Di scorta” / “Di riserva”), per dire: “Ehi, ci sono anche io”.
Ha raccontato di avere avuto rapporti sessuali con una donna più grande, una nave scuola come nelle peggiori realtà della provincia del mondo.
Per far vedere che è un duro, ha raccontato di aver ucciso persone, decine di talebani, facendo girare i cosiddetti un po’ a chiunque (dagli stessi talebani al sosia che adesso teme per la sua vita a noi che riteniamo che la vita, anche di un talebano, sia sacra): pensava di fare l’eroe, ma ne è uscito male ancora una volta.
Forse voleva farsi notare anche scegliendo come moglie una attrice di Hollywood, con tanto di scene un po’ osé all’attivo.
Ma, con tutto il rispetto dovuto per sua nobiltà, chi conosceva prima delle bagarre reali Meghan Markle?
Harry ha sposato una donna non ben vista dalla famiglia, ha deciso di rompere i legami e di basare la sua vita sul raccontare i retroscena della vita (pur difficile per carità, chi ne dubita) condotta sin lì.
Offrendo anche dettagli un po’ weirdo (e chissà che non l’abbia a volte pensato anche lui, come i Coldplay, “But I’m a creep / I’m a weirdo / What the hell am I doing here? / I don’t belong here”) in pasto ai voyeuristi delle vicende reali.
Come quella storia in cui lui al Polo Nord si spalma una crema sui genitali perché sta letteralmente morendo dal freddo e il suo pensiero va alla madre, perché l’odore della crema gli ricorda la compianta Lady D: “Ho sentito come se mia madre fosse proprio lìcon me”.
E così giù di critiche, di psicanalisi spicciole, di titoli a doppio senso dei sempre inclementi tabloid.
Con un Harry che da un lato sembra non sapere cosa fare per farsi notare e, dall’altro, siamo certi non voglia farsi notare così.
Harry e quei tanti soprannomi
Vorrebbe semplicemente essere se stesso, Henry Charlse Albert David – come chiamato all’anagrafe – ma anche da questo punto di vista pare sia difficile per lui riuscire ad avere una identità.
Come rivelato sempre nel libro, il padre e il fratello lo hanno sempre chiamato Harold. Popolarmente viene chiamato Harry, che è a sua volta una variazione sul tema del nome Henry.
I suoi amici lo hanno sempre chiamato H, la moglie Haz, ma altri lo hanno chiamato nel corso del tempo – come raccontato in un’intervista al The Late Show di Stephen Colbert – con nomi ben più fantasiosi: “Baz, Bazza, Spike, Bazzarooni”.
Dev’essere dura essere semplicemente se stessi, quandi si è Harry.