Tra i personaggi politici italiani più discussi c’è sicuramente Matteo Renzi, a cui viene attribuita la responsabilità di aver messo fine al governo Conte II (quello giallorosso, con M5S, PD e LeU in maggioranza).
In merito alla carriera politica di Matteo Renzi si conosce praticamente ogni aspetto. Dal ruolo di sindaco di Firenze a quello di segretario del Partito Democratico, fino a diventare presidente del Consiglio. Renzi raggiunge il ‘picco’ con il 40% conquistato dal PD alle elezioni europee del 2014 ma subisce una pesante batosta con il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. In seguito l’ex segretario lascia il PD e forma una forza politica tutta sua, che prende il nome di Italia Viva.
Ma oltre alle mosse politiche, l’ex sindaco di Firenze finisce spesso sotto i riflettori per i suoi introiti. Nel 2021, infatti, il suo guadagno è diventato di 2,6 milioni di euro, decisamente più alto rispetto al 2019, quando dichiarava poco più di un milione.
L’uomo più ricco dell’opposizione sarebbe riuscito, in via ufficiale, a guadagnare tutti questi soldi grazie al suo lavoro di conferenziere in giro per il mondo.
Tutti gli introiti di Matteo Renzi (e una rinuncia)
Tuttavia, il sito La Verità solleva dubbi in merito a questa ricostruzione, dato che per arrivare ad incassare quella cifra Renzi avrebbe dovuto tenere qualcosa come 120 convegni ogni anno (mentre tra il 2018 e il 2019 se ne contano 25).
Il sito presume quindi che l’ex premier non faccia soltanto l’oratore e che i suoi cospicui introiti derivino anche da altro.
“Ora i viaggi in giro per il mondo, dalle Bahamas agli Emirati arabi passando per le capitali europee, sono ripartiti, assieme agli affari privati del senatore di Firenze – fa sapere il suo biografo sul Corriere della Sera – Solo nelle ultime settimane, il personalissimo tour d’affari dell’ex presidente del Consiglio ha toccato (e non per forza in quest’ordine) Tokyo, Atene, Miami, Riad, le Bahamas, Zurigo, Londra, Bangkok, Cipro. Tre continenti su cinque, con viaggi e fatture che nell’ultimo mese e mezzo hanno fatto decollare il fatturato di Renzi”.
E non è tutto, perché Renzi avrebbe anche rinunciato agli emolumenti non ancora percepiti dalla Delimobil, società di car sharing russa. Il leader di Italia Viva si è dimesso, rinunciando a 880.000 euro del milione che gli era dovuto (ma 120.000 li ha messi comunque in tasca).
Il legame con Bin Salman e quei bonifici da 8.333 euro
Si è parlato molto anche dei suoi legami con il principe saudita Mohamed bin Salman e della serie di bonifici da 8.333 euro inviati a Renzi dalla ditta cinese “Matteo relazioni pubbliche internazionali limited”, che risulta controllata da un’altra società cinese, la Ciao international public relations Beijing Co., Ltd.
Pare si tratti di pagamenti per una consulenza su cui però non sono emersi dettagli.