Il concetto, ripreso dal film Matrix, viene oggi utilizzato per indicare particolari fenomeni contemporanei. Scopriamo cosa significa ‘Redpill’ e quali i pericoli insiti dietro ciò che rappresenta
Sentendo nominare il termine “pillola rossa” vi sarà sovvenuto alla mente la celebre quanto iconica scena della pellicola ‘Matrix’, quella nella quale Morpheus offre un’alternativa a Neo sotto forma di pillole colorate.
Qualora vi foste imbattuti recentemente in questo termine sul web, tuttavia, sappiate che quest’ultimo ha assunto uno spettro di significato profondamente diverso da quello che si potrebbe immaginare.
Per comprendere cosa oggi rappresenti il termine ‘red pill’ e chi siano i ‘redpillati’ bisogna partire dal mondo dei forum, precisamente quelli statunitensi, particolarmente vicini all’estrema destra, nei quali è nata una vera e propria “teoria” para psicologica nella quale l’uguaglianza di genere fra uomo e donna viene vista come una vera e propria sventura.
A questa teoria, come vedremo più avanti, è collegato il concetto di Incel, ossia gli uomini involontariamente celibi, la teoria LMS (Look Money Status), il concetto di ‘chad’ e di ipergamia femminile.
Redpill: cos’è la teoria che vede l’uguaglianza di genere come una sventura
Partiamo, anzitutto, dai soggetti di questa teoria sociologicamente bizzarra: i redpillati.
Chi sono i redpillati
I redpillati sono uomini eterosessuali per lo più bianchi che portano avanti l’istanza secondo la quale sarebbero stati discriminati dalle teorie di genere e dalla parità fra uomo e donna che gli ha portati, paradossalmente, a vivere una condizione di svantaggio.
Andando nello specifico, questa teoria sostiene che l’uomo etero sia stato risvegliato dalla “pillola rossa”, giungendo a comprendere come, per natura, la donna abbia molti più vantaggi dell’uomo.
Ma in che senso?
Le donne, cercando negli uomini la sicurezza e la protezione, sono giunte ad avere soldi, potere e bellezza.
La liberazione sessuale della donna come sventura per i redpillati
In particolare a partire dal 1968, anno del movimento di liberazione e la scomparsa dei cosiddetti ‘matrimoni combinati’, le donne avrebbero iniziato a scegliere gli uomini belli e ricchi, creando così uno svantaggio per quelli meno abbienti e più brutti.
La liberazione sessuale femminile e la progressiva eguaglianza, dunque, sarebbero state le cause iniziali di una vera e propria sventura per gli uomini etero.
Quanto sono bello a 1 a 10: dalle app di bellezza all’ipergamia
Puntare ad un partner di livello superiore, secondo la teoria della pillola rossa, avrebbe dunque consentito alle donne di ‘ipergamare’, altro termine chiave della teoria con la quale questo gruppo indica la pratica secondo la quale in un mondo nel quale ognuno di vnoi ha un “voto” derivante dalla bellezza e della simmetria del proprio volto (per intenderci, quello che che fanno quelle app per assegnare punteggi di bellezza sulla base di un algoritmo che calcola, appunto, la simmetria del proprio volto) la donna è spinta a cercare un uomo con un punteggio superiore al suo.
Come anticipato queste bizzarre valutazioni di bellezza verrebbero fatte attraverso una serie di app.
Questa convinzione di base ha dato vita a una serie di richieste di pareri ossessive su gruppi Facebook nei quali i cosiddetti ‘redpillati’ si interrogano reciprocamente sulla propria bellezza.
Teoria Look Money Status (LMS)
Alla base di questo ragionamento trasformato, poi, in una sorta di vera e propria teoria para-scientifica, ci sarebbe un’altra teoria: la cosiddetta teoria Look Money Status, nota con l’acronimo LMS.
Secondo questa teoria le relazioni nascerebbero non sulla base di un sentimento di amore, ma di un cinico calcolo basato dall’interpolazione di tre fattori: Look, Money e Status, ossia bellezza, soldi e status sociale.
Se un uomo eterosessuale non risponde a questi tre fattori, verrà abbandonato in favore di qualcuno che ne sia dotato, il cosiddetto “Chad”.
Chad, maschi alfa e incel
Con il termine “Chad” nello slang di internet si fa riferimento a uomini molto prestanti dal punto di vista fisico, belli e che pratichino sport (sebbene spesso pecchino in arguzia e intelligenza).
I “Chad”, che possiamo anche semplificare con il concetto di maschi alfa, sono invidiati dagli incel, ossia gli involuntary celibate, ossia tutti coloro che non riescono a trovare una giusta partner contro la loro volontà a causa di manchevolezze fisiche di natura dunque biologica.
Specifichiamo che i redpillati prendono le distanze dagli Incel, considerati dai primi come “bluepillati” o “cuck”, termine con il quale questo gruppo indica coloro i quali non sono ancora stati iniziati alla “scienza” RedPill.
Questa teoria ha un risvolto inevitabilmente violento: se il chad, come ritengono i redpillati, spesso è un uomo violento e un mascalzone, qualora la donna che lo ha scelto come partner subisca violenza, in qualche modo, se lo sarà “meritato”.
Redpill, quando il senso di impotenza si trasforma in misoginia: il concetto di NP
Ed è proprio questo il risvolto pericoloso di queste teorie, che camuffano una profonda misoginia.
Non è infatti un caso che in questi forum, in cui spesso negli Stati Uniti sono confluiti soggetti artefici di stragi, si faccia largo uso di un vocabolario intriso di odio.
Come il concetto di NP, utilizzato per riferirsi alle donne e acronimo di Non-Persona (sebbene alcuni, come specificato dal sito UltimaVoce, affermano che indichi ‘Narcisista-Patologica’).
La problematica sociologicamente più rilevante riguarda la trasposizione da un piano teoretico a un piano pratico, come accadde ad esempio in Italia nel 2019, quando Elisa Pomarelli venne uccisa da Massimo Sebastiani dopo essere stato respinto.
La problematica maggiore fu il fatto che in modo a dir poco vergognoso la stampa ribattezzò l’omicida come “gigante buono”.
Il problema, in questo caso, è vedere come la “mascolinità tossica” produca nell’altro lato della medaglia fenomeni altrettanto pericolosi, nei quali la violenza nei confronti delle donne viene vista come forma di riscatto nei confronti di un rifiuto sentimentale.